(LA PAGINA E' IN FASE DI ELABORAZIONE E AGGIORNAMENTO)
L'ambito del progetto finanziato dal Ministero della salute, dal titolo. _"Linee d'intervento tran-sculturali nell'assistenza di base e nel Materno Infantile"), Programma 2010 del Centro Nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie(CCM) sono stati individuati per l'ASPCZ percorsi per la realizzazione/implementazione dell'assistenza di base. Quanto definito è stato conseguito in larga misura attraverso l'attivazione, in data 18 ottobre 2011, di tre ambulatori dedicati, articolati in modo equo presso i tre Distretti di Catanzaro Lido, Soverato e Lamezia Terme con funzione di "Centro di Orientamento per la fruizione dei Servizi Socio Sanitari agli Immigrati". Tali ambulatori sono da considerarsi i luoghi della presa in carico del paziente immigrato e sono da intendersi come punti in rete con altri servizi del territorio, al fine di integrare l'assistenza sanitaria con le altre forme di assistenza di cui gli immigrati frequentemente necessitano.
Ogni ambulatorio è aperto nei rispettivi giorni di giovedì, martedì e venerdì dalle ore 14,00 alle 18,00, l'offerta racchiude attività di medicina di base , segretariato sociale e di mediazione transculturale, mentre le figure professionali impiegate sono costituite da tre (3) medici di continuità assistenziale selezionati attraverso la pubblicazione di un bando pubblico, un'assistente sociale con incarico di coordinamento degli spazi dedicati all'orientamento/ambulatori per migranti, quattro mediatrici interculturali selezionate sempre per mezzo di un avviso pubblico di selezione. L'attività poi si diffonde nei giorni successivi in alcuni servizi territoriali, fra essi i consultori familiari con il compito da parte delle mediatrici e degli operatori aziendali, di accompagnare e sostenere gli utenti nei percorsi di tutela, di diagnosi e cura oltre che di raccordo con la rete amministrativa interna, gli istituti accreditati e la rete territoriale. Tale modalità operativa ha permesso non solo di coprire un vuoto operativo, quello dell'offerta della medicina di base ai migranti in condizione di irregolarità, sia giuridica che d'iscrizione al SSR, ma anche di rafforzare o tracciare la sinergia operativa aziendale ed extra aziendale.
risultati: considerando che l'accesso ai servizi socio-sanitari sia un indicatore di fondamentale interesse per monitorare il livello di integrazione dei migranti si è ritenuto opportuno sviluppare un lavoro di lettura dei dati sulla base di dodici mesi di attività (Ottobre 2011 – Settembre 2012) va considerato che tali servizi di nuova istituzione nei primi mesi hanno avuto necessità di farsi conoscere, per cui il dato va letto anche in considerazione di tale variabile. Nel fare una valutazione positiva risulta determinante la variabile "Invio agli ambulatori"(51%) da parte degli stessi servizi sanitari aziendali, in quanto ciò permette di documentare la riconosciuta validità e necessità degli ambulatori, e delle mediatrici culturali che fungono da ponte fra l'utenza e gli ambulatori. Per il resto la conoscenza della presenta di tali servizi è da addebitare al passa parola (30%) ed ad altri determinati (19%).
Inoltre i grafici evidenziano, su un totale di 424 accessi, un alta percentuale di stranieri provenienti dell'area Est-europea: Romania 41% ,a seguire Bulgaria 10%, Ucraina 5% e Bielorussia 4%. Questa affluenza "Anomala" evidenzia che il flusso migratorio si è allargato considerando che fino agli inizi degli anni 90, i migranti erano per la maggior parte persone provenienti dall'Africa settentrionale e occidentale, questo è dovuto sicuramente all'apertura delle frontiere orientali (dopo la scioglimento dell'impero sovietico) e dalla conseguente instabilità politica ed economica, che ha determinato in queste persone il desiderio di trovare lavoro altrove anche se in nero. (manodopera straniera disposta a svolgere le attività rifiutate dagli italiani).
Tale utenza non essendo iscritta al SSN non usufruisce del medico di famiglia ed è fortemente in difficoltà nell'approccio sanitario, sia per la mancanza di risorse economiche sia per la difficoltà di fruizione delle prestazioni. Il dato complessivo dei migranti, afferenti ai servizi di cui sopra, irregolari e indigenti risulta essere del 77%, il grafico sottostante evidenzia che su 424 accessi nel periodo considerato (1° ottobre 2011-30 settembre 2012) di cui 311 risultano essere prima entrata, tutti i casi sono poi stati seguiti nei percorsi successivi e per gli stessi sono stati messi in essere una serie di azioni di tutela attraverso la rete esterna sia istituzionale che extraistituzionale.
E' possibile rilevare 372 migranti adulti dei quali 242 risultano essere donne e 52 minori, per quest'ultimi si è preferito attivare la presa in carico presso i consultori familiari ove sono presenti i pediatri. Tale utenza ha usufruito di 311 colloqui sociali con altrettanto "presa in carico" da parte dell'Assistente Sociale relativamente al disagio presentato o volte a favorire l'integrazione.
Ancora risultano erogate 251 prestazioni socio-sanitarie a conferma di una risposta integrata correlata a bisogni afferenti ai livelli organico, psichico e sociale con una particolare attenzione alla transculturalità Ad oggi l'attività svolta dai servizi di orientamento e medicina di base, attivati col progetto, risultano essere un'innovazione determinante nel garantire il diritto di salute di valida e comprovata necessità, non solo per l'utenza ma anche quale supporto ai servizi stessi dell'ASP. Anche l'analisi della variabile relativa alle patologie riscontrate nei migranti che accedono in condizione d'indigenza agli ambulatori evidenzia un numero elevato che chiede una prestazione per malessere organico (46%), questo dato conferma ancora una volta quanto evidenziato nel Dossier Statistico "Immigrazione del 2010" sul fatto che gli immigrati che giungono in Italia, in effetti, hanno un patrimonio di salute psico-fisica all'incirca perfetto, anche grazie alla loro età abbastanza giovane. Generalmente la prima richiesta di assistenza sanitaria si manifesta dopo un certo periodo a causa di una serie di fattori di rischio: la disparità nell'accesso ai servizi sanitari rispetto agli iscritti al SSN,le condizioni abitative, le precarie condizioni igieniche, la carenza di lavoro , le condizioni di lavoro, la mancanza dei familiari, il malessere psicologico legato alle difficoltà di inserimento e allo sradicamento dalle proprie origini.
Considerando il fatto che il 46 % dei migranti in condizione d'indigenza accede agli ambulatori dedicati per malessere organico, (il malato affetto da questa patologia non ha alcun problema organico è' la psiche che, a causa di un forte trauma psichico, trasforma il disagio in malessere organico) ci induce ad una riflessione e nel contempo ad una affermazione che allo stato attuale è comunque necessario e urgente implementare sempre di più percorsi di promozione della salute attraverso gli ambulatori dedicati al fine di tutela la salute di queste persone vulnerabili socialmente e psicologicamente.