Peste Suina Africana

Peste Suina Africana


La peste suina africana (PSA) è una malattia virale dei suini e dei cinghiali per la quale non esistono vaccini, né cure. La presenza della malattia in un territorio, sia nel cinghiale sia nel suino, ha conseguenze economiche devastanti, a causa delle restrizioni commerciali imposte dalla Comunità Europea. Il virus è estremamente resistente rimanendo infettante per 100 giorni nell’ambiente esterno e per diversi mesi nelle 
Si evidenza comunque che l’uomo non è sensibile alla malattia.

L’identificazione precoce della comparsa della malattia sul territorio nazionale/regionale rappresenta un punto cardine per arginare una eventuale diffusione dell’infezione mettendo in pratica tutte le misure indicate dal Ministero e dalla Commissione europea. E’ utile ricordare che allevatori, cacciatori, Autorità di controllo venatorie, veterinari liberi professionisti e aziendali devono immediatamente comunicare al Servizio Veterinario competente ogni sospetto di PSA al fine di mettere in atto tempestivamente tutte le misure sanitarie previste.
Tutto ciò premesso, la situazione epidemiologica nei riguardi della PSA in Europa impone un particolare rafforzamento della sorveglianza veterinaria. Oltre a quelle attività già pianificate dal Ministero della Salute, come i controlli affidati agli UVAC, risulta opportuno rafforzare le attività nei seguenti settori:
Disposizioni sanitarie e Biosicurezza negli allevamenti suini, con misure atte a ridurre il rischio di introduzione della malattia;
Sorveglianza passiva nei suini domestici e nei cinghiali; attività informativa e formativa rivolta agli operatori del settore suinicolo, con riguardo anche al settore della fauna selvatica (organi di vigilanza ittico venatoria, associazioni di categoria, cacciatori, veterinari...);
Mappatura del territorio in base alla presenza stabile e numerica del cinghiale in rapporto anche agli insedianti suinicoli;  
Disposizioni sanitarie e Biosicurezza nel settore suinicolo: In tutti gli allevamenti suini, compresi quelli a carattere familiare devono essere rispettate le seguenti disposizioni sanitarie e norme di biosicurezza:
Comunicazione immediata al Servizio Veterinario competente di ogni sospetto di PSA. Gli elementi da prendere in considerazione nei suini sono i seguenti: Febbre con morbosità e mortalità in suini di ogni età; Febbre con sindrome emorragica; emorragie petecchiali ed ecchimosi, specialmente nei linfonodi, nei reni, nella milza (che appare ingrossata e scura, particolarmente nelle forme acute) e nella vescica, nonché ulcerazioni sulla cistifellea; 
Nelle macellazioni domiciliari nella visita ante e post mortem particolare attenzione deve essere posta ad identificare i segni clinici e le lesioni anatomo-patologiche che possono far sospettare la presenza della PSA.
Il personale che accudisce e/o può venire a contatto con i suini non deve aver praticato attività venatoria nei confronti del cinghiale (braccata, girata e selezione al cinghiale) nelle 48 precedenti l’ingresso in azienda; - Autodichiarazione da parte dei lavoratori dipendenti degli allevamenti suini
intensivi di non detenzione di suini o cinghiali allevati a carattere rurale;
Divieto di introduzione in allevamento di alimenti a base di carne di suini o cinghiali provenienti dalla filiera rurale; 
Divieto di somministrazione ai suini di alimenti a base di carne di suini o cinghiali provenienti dalla filiera rurale;
I suini devono essere allevati in modo tale da evitare qualsiasi tipo di contatto diretto o indiretto con i cinghiali selvatici, anche tramite la delimitazione dell’area di allevamento attraverso idonea recinzione o barriere fisiche;
La presenza nell’area di cinghiali morti o con comportamenti anomali (es. riluttanza alla fuga) deve essere immediatamente comunicata alle autorità competenti;
Devono essere rispettate le misure di biosicurezza strutturali e gestionali previste dalla attuale normativa regionale e nazionale relativamente a:
Allevamenti suinicoli intesivi e stalle di sosta:
Presenza di cancelli o sbarre che consentano di regolamentare l’accesso di mezzi e persone
Presenza all’ingresso di cartelli ben visibili di divieto di accesso per le persone non autorizzate
Registrazione dell’ingresso di visitatori ed automezzi.
Disponibilità di indumenti utilizzati esclusivamente in azienda da parte del personale e di vestiario e calzari monouso per i visitatori (presenti in quantitativi sufficienti).
Presenza di una piazzola di disinfezione, con fondo impermeabile, con apparecchiature fisse a pressione per la disinfezione degli automezzi in ingresso;
Disponibilità in quantità sufficienti di disinfettanti di provata efficacia nei confronti del virus della PSA -
Presenza di modalità operative o strutture che garantiscano che gli scarti vengano caricati esclusivamente all’esterno del perimetro aziendale;
Presenza di una cella frigorifera per la conservazione dei morti e di modalità operative o strutture che garantiscano il carico delle carcasse senza che gli automezzi per il loro trasporto entrino nel perimetro aziendale;
Negli allevamenti da ingrasso rurale e ingrasso intermedio, prima di ogni nuova introduzione, i box/settori dove vengono immessi i suini devono essere puliti e disinfettati e deve essere rispettato un vuoto sanitario di almeno 2 giorni
Impianti di lavaggio e disinfezione automezzi:
Attrezzature e spazi idonei a garantire la rimozione, lo stoccaggio e l’eliminazione dello strame -
Attrezzature idonee al lavaggio a pressione dell’automezzo
Attrezzature idonee alla disinfezione dell’automezzo - Quantità sufficienti di disinfettanti di provata efficacia nei confronti del virus della PSA.
Strutture per la raccolta e lo stoccaggio delle acque di lavaggio e disinfezione .
Adeguate procedure per l’esecuzione delle operazioni di lavaggio e disinfezionenegli impianti di macellazione:
I macelli di suini devono garantire l’accurata pulizia e disinfezione dei locali adibiti alla sosta degli animali prima della macellazione; a tal fine, con cadenza almeno settimanale, devono provvedere allo svuotamento di tali locali mediante macellazione di tutti gli animali ivi presenti.Qualora il macello non disponga di idoneo impianto di lavaggio e disinfezione, gli automezzi possono essere destinati, previa autorizzazione del Servizio Veterinario, ad un impianto posto nelle immediate vicinanze; in questo caso gli automezzi devono essere sigillati dal Servizio Veterinario del macello e la dichiarazione di avvenuto lavaggio deve essere sottoscritta da un Veterinario Ufficiale
I sottoprodotti di origine animale (SOA), devono essere raccolti, conservati e spediti, in base alle Categorie di appartenenza, nel rispetto di quanto previsto dal Reg. (CE) n.1774/2002 - Verifica della corretta identificazione degli scarti.
Attività di controllo da parte dei Servizi Veterinari.
I Servizi Veterinari eseguono controlli ufficiali tesi alla verifica del rispetto delle norme di biosicurezza negli allevamenti, nei punti di disinfezione e negli impianti di macellazione in base ai criteri previsti dal presente provvedimento e dalla vigente normativa. Le verifiche non devono escludere, per il loro potenziale ruolo epidemiologico, gli allevamenti a carattere familiare e quelli di piccole dimensioni. Ciò premesso e in considerazione del fatto che la tipologia di tali non conformità risulta particolarmente incidente nella prevenzione della PSA, è prioritario focalizzare i controlli nella verifica del rispetto di tali requisiti.
Sorveglianza sulla popolazioni di cinghiali: L’individuazione precoce dell’eventuale ingresso del virus della PSA nelle popolazioni di cinghiali è elemento principe per limitare la sua diffusione e ridurre i conseguenti danni sanitari ed economici. A tal proposito è indispensabile la tempestiva e puntuale segnalazione di presenza di animali morti della specie cinghiale, recupero delle carcasse. L’importanza di tale attività deve essere resa nota in particolare a coloro i quali più frequentemente entrano in contatto con l’ambiente naturale ovvero gli organi di vigilanza ittico venatoria e cacciatori. Deve quindi essere incentivata le collaborazione con il mondo venatorio e tutti gli organi di vigilanza per aumentare il numero di segnalazioni riferite al ritrovamento di cinghiali morti. A tal proposito deve essere rafforzata la comunicazione sui rischi e conseguenze sanitarie ed economiche connessi alla diffusione della peste suina Africana al fine di migliorare le azioni di sorveglianza passiva sulla fauna selvatica, con particolare riferimento al cinghiale. L’importanza della sorveglianza passiva per la rapida individuazione della presenza della malattia al fine di limitare i danni sanitari ed economici.
Disinfettanti efficaci Peste Suina Africana
 IDROSSIDO DI SODIO (soda Caustica) 2% Aspersione animali abbattuti, locali e trattamento deiezioni
COMPLESSO POTASSIO PEROSSIDOMONOSOLFATO + ACIDO MALICO + ACIDO SULFAMIDICO + DODECILBENZENSULFONATO + SODIOESAMETAFOSFATO 1% Irrorazione strutture interne e nebulizzazione ambienti
CARBONATO DI SODIO 40% (pH 11,6 , 95°C) Irrorazione strutture interne ed esterne, oggetti ed utensili
ORTOFENILFENOLO 1% FORMALINA 6-10% Trattamento utensili
IODIO E DERIVATI LYSOL 5% Automezzi , divise dal lavoro , utensili
FORMALINA 6-10% Trattamento utensili
IODIO E DERIVATI LYSOL 5% Automezzi , divise dal lavoro , utensili
LYSOL 5% Automezzi , divise dal lavoro , utensili

Piano nazionale di sorveglianza e eradicazione della peste suina africana Ministero della Salute 



Contenuti forniti dal Dr. Giuseppe Caparello Direttore Dipartimento di Prevenzione A.S.P. di Catanzaro 




Pubblicazione curata dal Dott. Luciano Santillo, Referente pubblicazioni per Amministrazione Trasparente e Dipartimento Amministrativo,                                                                                                                                                                           01 giugno 2023 ore 15:40