Adempimenti dell' U.P.D. (Ufficio Provvedimenti Disciplinari)

•    Adempimenti previsti dalla L. 190/2012 dell'Ufficio Procedimenti Disciplinare (U.P.D.)

L'Ufficio Procedimenti Disciplinari (U.P.D.) è un organo  del sistema anticorruzione al quale il Piano Nazionale Anticorruzione attribuisce specifiche competenze, inserendolo tra "soggetti istituzionali coinvolti nella prevenzione". Questa Azienda già da tempo ha provveduto alla creazione di questo ufficio deputato allo svolgimento dei procedimenti disciplinari (art. 55 bis d.lgs. n. 165/2001), per l'applicazione delle ordinarie sanzioni disciplinari previste nei contratti collettivi dei dipendenti o dei dirigenti pubblici. L'Ufficio Procedimenti Disciplinari è composta da una commissione di tre membri variabile in base al destinatario del provvedimento che sono:

1.    area Dirigenza Sanitaria;
2.    area Dirigenza Medica e Veterinaria;
3.    area Tecnica-Professionale-Amministrativa;
4.    area Comparto Sanità.

Le altre attività svolte dall'U.P.D. ai sensi dell'articolo 54, comma 6, del d. lgs. n. 165/2001, sono:

•    vigilare sull'applicazione del  Codice di Comportamento adottato dall'azienda dal 01/02/2014 e del Codice Generale con D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62;
•    esaminare le segnalazioni di violazione dei codici di comportamento;
•    attivare, in raccordo con il R.P.C., le autorità giudiziarie competenti per i profili di responsabilità contabile, amministrativa, civile e penale,
•    curare la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie di cui all'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001
•    conformarsi alle previsioni contenute nel P.T.P.C. 2014/2016 adottato dall'Azienda.

L' U.P.D., oltre alle funzioni disciplinari di cui all'articolo 55-bis e seguenti, del d.lgs. n. 165 del 2001 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), in virtù di quanto dispone la legge anticorruzione n. 190/2012, opera in raccordo con il responsabile della prevenzione per:

•    la diffusione della conoscenza dei codici di comportamento nell'Azienda,
•    il monitoraggio annuale sulla loro attuazione rilevando, ad esempio, il numero e il tipo delle violazioni accertate e sanzionate delle regole del codice, in quali aree dell'amministrazione si concentra il più alto tasso di violazioni;  
•    la pubblicazione sul sito istituzionale dei dati rilevati;
•    la comunicazione all'Autorità nazionale anticorruzione, di cui all'articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190, dei dati ricavati dai risultati del monitoraggio.

Inoltre:

•    assicura che gli stessi siano considerati in sede di aggiornamento sia del P.T.P.C., sia del Codice di Comportamento dell'Azienda al fine della formulazione di eventuali interventi volti a correggere i fattori che hanno contributo a determinare le cattive condotte;
•    ai fini dell'attivazione del procedimento disciplinare per violazione dei codici di comportamento, l'U.P.D. può chiedere all'Autorità nazionale anticorruzione parere facoltativo secondo quanto stabilito dall'articolo 1, comma 2, lettera d), della legge n. 190 del 2012.

Per consentire la valutazione complessiva dei dipendenti anche dal punto di vista comportamentale, l' U.P.D. opera in raccordo con l'ufficio di appartenenza del dipendente e con il servizio preposto alla valutazione della performance e del riconoscimento della retribuzione accessoria ad essa collegata, con l'obiettivo di far acquisire rilevo alle situazioni in cui sono state irrogate sanzioni disciplinari a carico di un soggetto ovvero si sta svolgendo nei suoi confronti un procedimento disciplinare, al fine:

a)    della preclusione allo svolgimento di incarichi aggiuntivi o extraistituzionali;
b)    della valutazione della performance e del riconoscimento della retribuzione accessoria ad essa collegata.

La commissione di illecito disciplinare o comunque l'esistenza di un procedimento disciplinare pendente viene valutata – anche in relazione alla tipologia di illecito – ai fini del conferimento di incarichi aggiuntivi e/o dell'autorizzazione allo svolgimento di incarichi extra-istituzionali. L'irrogazione di sanzioni disciplinari costituisce un elemento di ostacolo alla valutazione positiva per il periodo di riferimento e, quindi, alla corresponsione di trattamenti accessori collegati.

Il Piano Nazionale Anticorruzione demanda ad ogni singola azienda la funzione di prevedere uno specifico sistema disciplinare anticorruzione atto a sanzionare tutti i possibili comportamenti di elusione o di mancata ottemperanza alle misure previste nei piani della prevenzione della corruzione. Il sistema disciplinare rappresenta la base di tutti i sistemi di gestione del rischio  che vogliono raggiungere un livello minimo di adeguatezza, efficienza e efficacia.

•    Riferimenti Normativi

1) Nomine Componenti U.P.D. e s.m.i.

- Comparto:
Costituzione UPD Comparto Sanità
Sostituzione Componente UPD Comparto Sanità 
Sostituzione Componete UPD Comparto Sanità 

- Dirigenza Medica e Veterinaria
Costituzione UPD Dirigenza Medica e Veterinaria 

- Dirigenza:
Costituzione UPD Dirigenza 
Sostituzione Componente UPD Dirigenza 

- Tecnico Professionale Amministrativa:
Costituzione UPD Area Tecnica Professionale-Amministrazione 
Sostituzione Componente UPD ATPA 


2)    D. Lgs. n. 165/2001, art. 55 bis 
3)    D. Lgs. n. 165/2001, art. 54, comma 6 
4)    Codice di Comportamento dei dipendenti ASP Catanzaro 
5)    Codice Generale . (D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62) 
6)    Regolamento Disciplinare della Dirigenza Medica (Del. N. 1012 del 28/06/2010) 
7)    Regolamento Disciplinare Area Comparto Sanità ( Del. N. 1009 del 28/06/2010) 
8)    Regolamento disciplinare 2010 Dirigente MedicoVeterinaria